
Da anni ci viene detto che il ghiaccio è la panacea per ogni dolore: “Hai preso una botta? Metti il ghiaccio!”. Eppure, questa credenza popolare nasconde molte inesattezze. Nel mio libro “LiberaTi dal male”, sfato questo mito e spiego quando il ghiaccio è utile e quando, invece, può essere controproducente.
Perché il ghiaccio è diventato un rimedio universale?
L’uso del ghiaccio è stato promosso per decenni come soluzione per ridurre il gonfiore e il dolore subito dopo un trauma. Effettivamente, il freddo allevia il dolore per il suo potere ANESTETICO, ma non necessariamente edema e infiammazione.
Cosa dice la scienza?
- Il ghiaccio agisce riducendo il flusso sanguigno nella zona colpita, questo potrebbe rallentare il processo infiammatorio.
- Tuttavia, l’infiammazione è una risposta naturale del corpo per guarire, e bloccarla troppo a lungo può rallentare il recupero.
- In alcuni casi, l’uso prolungato del ghiaccio può aumentare la rigidità muscolare e peggiorare la situazione.
Quando usare il ghiaccio?
- Solo nelle prime 24-48 ore dopo un trauma acuto, come una distorsione o un colpo diretto solo le il dolore è molto intenso.
- Alternando il ghiaccio con momenti senza applicazione per non bloccare completamente il flusso sanguigno.
Cosa fare invece?
Dopo le prime ore, è più utile favorire il movimento e il riscaldamento graduale dell’area colpita. Questo stimola la circolazione e accelera la guarigione.
Dopo di che, prendi il ghiaccio che avevi preparato mettilo nella tua bibita o nel tuo cocktail come sta facendo la marmotta e goditi il drink!
Non tutto ciò che sembra intuitivo è corretto. Per capire meglio i meccanismi del dolore e scoprire soluzioni efficaci basate su evidenze scientifiche, leggi il mio libro “LiberaTi dal male”, disponibile presto su Amazon!

