Per fortuna mio caro che hai la cervicale! Altrimenti non si spiegherebbe come la tua testa possa essere sorretta adeguatamente e si possano eseguire i movimenti del capo. La cervicale è quella parte del rachide (o colonna vertebrale) che comprende le prime 7 vertebre, ovvero quelle relative alla regione del collo.
Detto questo, quando si ha una sintomatologia dolorosa in questa zona che può evocare anche sintomi quali emicrania, nausea fino alle vertigini si sente comunemente parlare di “cervicale“, ma il termine preciso per indicare questo stato è “CERVICALGIA“. Quindi, dottore ho la cervicalgia!
Il termine cervicalgia è comunque molto generico, letteralmente significa “dolore in zona cervicale”, ma il quadro sintomatologico può essere molto differente. Spesso il dolore può riguardare solamente il collo e le spalle, avvertendo una sensazione di rigidità e difficoltà ai movimenti del capo, a causa del dolore, senza avvertire nessun altro sintomo. In certi casi, quando la tensione aumenta si possono avere sintomi quali emicrania, nausea e vertigini che possono rendere la quotidianità del paziente davvero difficile, mentre altri casi il dolore si irradia alle braccia, in questo caso si tratta di “cervicobrachialgia“. In questi ultimi due casi potrebbe essere utile il parere di un medico prima di procedere con un trattamento, in ogni caso il fisioterapista possiede gli strumenti per inviare dal medico un paziente quando il quadro lo richiede.
Per quanto riguarda le “vertigini” il discorso è molto complesso e articolato, spesso vengono imputate solamente alle problematiche cervicali o vestibolari, la realtà è sicuramente più complicata e meriterebbe un capitolo a parte, in quanto le vertigini sono una sensazione indotta dal cervello, che si manifesta nel momento in cui le informazioni che arrivano in corteccia cerebrale non sono allineate, informazioni di tipo visivo, vestibolare e propriocettivo-cervicale (salvo problematiche più gravi). Sarebbe quindi riduttivo imputarle ad un’unica causa, nella maggioranza dei casi.
CAUSE
Devo dire che forse mai come questo periodo mi stanno capitando casi di cervicalgia, come mai, quali sono le cause?
Partendo dal presupposto che ogni paziente va valutato in maniera soggettiva, proviamo a parlare delle possibile cause, anche legate alla stagionalità degli episodi. Solitamente l’autunno e la primavera, sono le due stagioni predilette, quindi non ti preoccupare se ne stai soffrendo anche tu ora, sei in buona compagnia! La causa potrebbe essere non tanto legata al freddo, come spesso si crede, quanto più ai repentini cambi di pressione atmosferica, in quanto le articolazioni devono, all’interno mantenere una determinata pressione, dipendente da quella esterna, quindi quanto più quella atmosferica varia, tanto più le articolazioni vanno in difficoltà, e normalmente le stagioni meno favorevoli, da questo punto di vista, sono proprio queste.
Inoltre la regione cervicale, è in particolare una zona che risente molto delle tensioni psico-emotive, ed aggiungerei sociali-lavorative, molto più di altre zone, probabilmente a causa della muscolatura respiratoria accessoria (come scaleni e trapezio) che interviene nei momenti di maggior stress, portandoci nella classica posizione di chiusura con le spalle sollevate. La questione è molto più complessa, e riguarda anche fattori ormonali, qualità del sonno, dell’alimentazione e dello stile di vita in genere. Infatti in molte persone, la salute di questa zona va di pari passo con tutti questi aspetti.
Ultimo, ma solo sull’elenco, l’aspetto posturale. Già in altri articoli abbiamo ribadito il concetto che la postura ideale non esiste, semmai il problema maggiore riguarda l’assenza di movimento, che causa il mantenimento della stessa postura con carichi statici sul rachide, che a lungo andare può dare dolore e difficoltà/paura di muoversi e la cervicale è forse la regione del corpo che soffre di può di questa situazione, in particolare in chi lavora al PC. Stiamo parlando della zona del rachide in assoluto più mobile, e più “economica” da muovere (si fa meno fatica!). Questo ci suggerisce che la dobbiamo muovere, e che per forza di cose mal tollera il rimanere immobile di fronte a un monitor 8 ore (e più) al giorno. La stragrande maggioranza di pazienti che ne soffre infatti fa lavoro di ufficio, che per forza di cose tendono a muoverla poco, con il rischio che si crei un circolo vizioso: POCO MOVIMENTO – DOLORE – ANCOR MENO MOVIMENTO – PIU’ DOLORE.
Non son entrato nel merito delle cause traumatiche, che sono più intuitive, e piuttosto comuni soprattutto nei tamponamenti, con il classico “colpo di frusta”
SOLUZIONI
Normalmente l’ESERCIZIO TERAPEUTICO è la principale soluzione che i fisioterapisti più aggiornati propongono per le sintomatologie dolorose. Anche in questo caso è una buona soluzione, ma spesso non è sufficiente, o quanto meno può essere meno efficacie rispetto ad altre problematiche. Fondamentale è l’EDUCAZIONE, ovvero quali soluzione adoperare nella vita quotidiana, e in particolare nei luoghi di lavoro (set operativo, routine di movimenti da eseguire, posture prolungate da evitare, cambi di posizione, etc) come anche la TERAPIA MANUALE, che può prevedere delle manipolazioni vertebrali HVLA, ovvero High Velocity Low Amplitude (esatto, proprio quelle che ti terrorizzano…ma non ti preoccupare le manipolazioni vengono eseguite solo in sicurezza, con consenso del paziente e non sono per forza necessarie), tecniche di rilascio muscolare e massaggio miofasciale, in particolare dei muscoli suboccipitali (quelli appena sotto l’occipite, dolorosi ma piacevoli da toccare) e diverse altre tecniche. Ovviamente uno stile di vita attivo rende la guarigione più semplice, l’OMS raccomanda tra i 150-300 minuti di attività fisica ad intensità moderata a settimana (corsa lenta/camminata veloce, cyclette etc) oppure tra i 75 e i 150 di attività fisica ad alta intensità (fonte epicentro: https://www.epicentro.iss.it/attivita_fisica/linee-guida-oms-2020 ). La giusta attività fisica si può fare anche quando si soffre di cervicalgia, il fisioterapista (meglio ancora se anche preparatore atletico) sarà in grado di suggerirti come proseguirla. Infine da non sottovalutare l’aspetto piscologico, 15 minuti al giorno di meditazione possono essere un buon aiuto, in particolare se abbinati a respirazione diaframmatica, ma se il quadro psicologico è complesso lo PSICOTERAPUETA può essere un valido aiuto (questo articolo può esserti d’aiuto: https://fisiolario.net/2018/10/27/psicosomatica-piscologia-psicoterapia/comment-page-1/#comment-7 ).
Un consiglio: vacci piano con lo Stretching, soprattutto in fase acuta, se un muscolo (in particolare del collo) è contratto, spesso ha un motivo per esserlo, prediligi la mobilizzazione attiva e un blando rinforzo muscolare (puoi trovare qualche esempio di esercizio qui: https://fisiolario.net/2021/02/20/esercizi-da-fare-in-smart-working/ ).
Ricorda che problematiche e dolori che si prolungano per oltre un mese possono cronicizzare, prima si intraprende un percorso e più alte sono le probabilità di successo.
Se hai domande contattaci pure via mail a fisiolario@gmail.com !


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