“Mi han consigliato di riposare…” forse quello che devi fare è proprio il contrario!

HOMER

Una parola magica che chiunque abbia avuto a che fare con una problematica di qualsiasi tipo, come un “colpo della strega”, una distorsione articolare uno stiramento si sarà sentito dire: RIPOSO.

Considerata la panacea di ogni male, soluzione indolore e sicura, in realtà soprattutto parola poco chiara e spesso soluzione INEFFICACE.

Cosa significa esattamente “Riposare”? Quanto devo riposare, come devo riposare, devo smettere di andare a lavoro e passare due settimane a letto perché ho la lombalgia?” La risposta è nella maggior parte dei casi: NO. Le lombalgie da sovraccarico sono estramente poche, riguardano grandi sportivi o malati di fitness che esagerano e vanno in overtraining (condizione comunque rara) o categorie di lavoratori che richiedono sforzi molto, molto pesanti, anche queste rare. La maggior parte di persone con lombalgia (parlo di lombalgia ma anche di dolori in genere) sono persone sedentarie, che fanno lavoro d’ufficio.. l’ultima cosa di cui ha bisogno un sedentario è proprio il RIPOSO!

La condizione di sedentarietà, quindi il troppo riposo è proprio la causa stessa della lombalgia, consigliare ulteriore riposo diventerà deleterio per il paziente, può essere valido nella primissima fase di una lombalgia, solo se acuta, al contrario se è cronica bisogna spronare il paziente a muoversi!

E’ stato dimostrato a livello scientifico che la maggior parte dei dolori cronici è sovrastimato dal nostro sistema centrale, ciò significa che il dolore che percepiamo e decisamente più alto rispetto al danno strutturale che forse abbiamo (a volte non abbiamo nemmeno quello). Un esempio sono quelle lombalgie, numerose, nelle quali non abbiamo nessuna protusione o ernia, dove al paziente è stato raccomandato il solito riposo con qualche antinfiammatorio e nelle quali il dolore è diventato comunque cronico e invalidante.. vi spiego io in parole semplici (o almeno ci provo) cosa è successo:

Il paziente molto probabilmente era sedentario o comunque una persona non abituata a sollevare carichi, non particolarmente forte e non sportiva, che fa gli stessi movimenti (poco vari) tutti i giorni, i movimenti della sua routine. Un giorno sperimenta un movimento diverso, senza pensarci, o solleva un carico più alto rispetto al solito; il suo sistema centrale non è pronto a questo movimento, il cervello non ha creato in corteccia una mappa di questo movimento, non è in grado di visualizzarlo e di reclutare la muscolatura necessaria farlo.. risultato: un movimento eseguito male e uno spasmo muscolare doloroso. Il paziente ora ha paura a muoversi, il medico gli consiglia il riposo, in corteccia questo movimento viene registrato come “movimento doloroso” e quelle poche volte che il paziente per sbaglio lo eseguirà il cervello manderà il segnale del dolore. Che succede ora? dolore cronico, gamma di movimenti del nostro paziente sedentario ridotta al minimo. Meno movimento, meno rischio di sentire dolore, aumento di fattori psicologici che minano il benessere del paziente, ciclo di paura e dolore instaurato, a volte dipendenza dai farmaci e tutto ciò che ne consegue. Un paziente “paralizzato” dalla paura di fare qualsiasi cosa.

la vera soluzione? TOLLERANZA e GESTIONE DEI CARICHI

Le due vere parole magiche della riabilitazione. Rendiamo le persone libere di muoversi con coscienza, torniamo forti e senza paura, la nostra schiena è stata progettata per muoversi e sollevare carichi, SOLLEVARE CARICHI NON FA MALE ALLA SCHIENA! I dischi intervertebrali sono in grado di reggere oltre 700 kg! solo muovendosi in ogni modo e sollevando carichi con una corretta gestione (di questo parleremo nel prossimo articolo) il nostro sistema nervoso centrale sarà in grado di creare infinite mappe di movimento, far si che i corretti muscoli si contraggano ad ogni movimento e sollevamento e liberarci dalla schiavitù di sentire male, STOP con il terrorismo psicologico imposto dalle linee guida dell’anteguerra prive di fondamento scientifico del riposo assoluto in caso di qualsiasi problematica.

Quindi il primo consiglio da darti non è il riposo assoluto, ma di muoverti quanto e come il tuo corpo te lo consente in questo momento, quello che il tuo corpo TOLLERA, non sei un ficus benjamina da mettere in un angolo di casa! Questo preferibilmente con l’aiuto di un professionista del movimento ovviamente.

Come e quanto caricare? Di questo ne parleremo dettagliatamente prossimamente. Ciao a tutti e MUOVETEVI! 🙂

E.B.